Committente: Fondazione MEDSEA e Comune di Terralba
Anno di realizzazione: 2020
Luogo: Marceddì, Terralba
Fotografie: Cédric Dasesson, Emanuela Tranza
La vecchia torre di Marceddì, piccolo borgo di pescatori situato lungo la costa oristanese, è stata costruita tra il 1578 e il 1584 e faceva parte del sistema di torri costiere erette dal 1570 in poi per volere della Corona di Spagna con lo scopo di difendere le coste sarde dalle incursioni dei Corsari Saraceni.
Collegato visivamente con la torre di San Giovanni e con la torre di Capo Frasca, il presidio militare era stato pensato unicamente per la difesa, con una guarnigione di un comandante, un artigliere e quattro soldati.
Assetto originario
Assetto nella seconda guerra mondiale
Realizzata in blocchi di pietra basaltica con una conformazione tronco-conica, Durante il secondo conflitto mondiale venne utilizzata come avamposto dell’arco difensivo di Mussolinia (Arborea). Per renderla più funzionale alle esigenze militari, venne ricavato un nuovo locale nel basamento con l’ingresso al pian terreno protetto da un muro antischeggia in calcestruzzo. Al suo fianco venne costruito un fortino per ospitare una postazione circolare mono-arma, dotato di un ingresso ricavato attraverso la feritoia opportunamente adattata e camuffata con le pietre di crollo della Torre.
Osservatorio del paesaggio
Nonostante il suo ruolo di architettura di difesa militare sia ormai superato, la torre mantiene la sua accezione di privilegiato punto di vista sul paesaggio marino e costiero circostante. La sua terrazza è un osservatorio diretto su queste zone umide, riconosciute e tutelate dalla convenzione Ramsar. Le lagune dolci e salmastre ospitano una notevole varietà di piante e animali; sono infatti numerose le specie di uccelli migratori che scelgono le zone umide dell’oristanese per sostare o nidificare.
Nel 2020, ad opera di MEDSEA, è stato attuato il restauro della torre: opere di consolidamento strutturale e di valorizzazione estetica sono state fondamentali per la rinascita del sito. L’intervento di progetto, che consiste nell’ allestimento degli spazi interni della torre, ha l’obbiettivo di preservare la sua memoria storica, proiettando la torre nella sua nuova dimensione di osservatorio delle zone umide, concepito nell’ ambito del progetto maristanis.
Nell’ascesa verso la terrazza, l’allestimento della torre propone la traslazione di significato da quello di difesa militare a quello di osservazione e tutela del paesaggio lagunare, facendo leva sulla selezione di punti di vista privilegiati. Questi cercano di fornire al visitatore un’immersione totale nella valenza storico-naturalistica del luogo.
Il piano terra, chiuso verso l’esterno, prepara il visitatore al tema della scoperta tramite un percorso accompagnato da un flusso luminoso: questo attraversa le testimonianze architettoniche e storiche del manufatto conducendo al livello superiore.
Il secondo piano invece, si serve di un oggetto poliedrico che è allo stesso tempo mappa, matericità e sosta. La seduta offre la possibilità di una pausa per permettere un osservazione diretta degli elementi fondamentali di questo paesaggio: acqua, cielo e terra, richiamati sulla superficie delle sedute grazie a un incisione forata. Un percorso sonoro costruito sulle suggestioni ambientali e storiche del territorio accompagna il visitatore lungo l’ ascesa.
Nella Piazza d’Armi, all’aperto, la veduta a 360 gradi ricompone il paesaggio come elemento unitario.